Alexander Lowen, fondatore dell’Analisi bioenergetica, definisce il carattere come l’atteggiamento fondamentale con cui l’individuo affronta la vita; esso rappresenta un modello tipico di comportamento, un modo di reagire definito, congelato e strutturato, che diventa quindi un orientamento abituale.
Egli individua cinque diritti fondamentali che il bambino incontra nel corso del suo sviluppo psicofisico sotto forma di bisogni.
Il carattere si forma e si sviluppa sulla base di come ogni diritto-bisogno è stato accolto e soddisfatto dalle principali figure di accudimento del bambino.
I diritti fondamentali sono:
- Il diritto di esistere: cioè di essere nel mondo come organismo individuale. Questo diritto in genere si afferma durante il periodo prenatale ed i primi mesi di vita.
- Il diritto di essere accolto nella propria condizione di bisogno: tale diritto viene soddisfatto se la madre è in grado di dare appoggio e nutrimento emotivo durante i primi mesi di vita.
- Il diritto di essere autonomo: cioè il diritto di non essere soggetto ai bisogni degli altri. L’epoca in cui tale diritto comincia ad emergere è intorno ai 12-24 mesi, periodo in cui il compito evolutivo principale che il bambino si trova ad affrontare è la regolazione dell’autostima.
- Il diritto di imporsi: cioè il diritto di autoaffermarsi e di opporsi al genitore. Tale diritto in genere comincia ad emergere all’età di diciotto mesi, quando il bambino impara a dire di no e continua a svilupparsi nell’anno successivo.
- Il diritto di amare sessualmente: tale diritto emerge e si sviluppa nel periodo che va dai tre anni ai sei anni di età. Se tale diritto non viene accolto, il bambino sperimenta una frustrazione nella ricerca di gratificazione erotica, soprattutto a livello genitale.
Il carattere è il risultato di un compromesso poiché è l’espressione di un equilibrio dinamico di forze contrapposte (bisogno-negazione del bisogno) ed in quanto tale è contraddistinto da una stabilità che è solo relativa.
Questo è il percorso evolutivo non patologico che caratterizza tutti gli individui, dato che esistono madri sufficientemente buone, ma non perfette, e pertanto non è possibile che tutti i diritti ed i bisogni vengano sempre e completamente soddisfatti.
Anzi, è auspicabile che il bambino nel corso del suo sviluppo riceva una giusta dose di soddisfazioni e frustrazioni rispetto ai propri bisogni fondamentali, in modo tale che possa sviluppare anche la capacità di tollerare le frustrazioni.
I problemi insorgono quando tali bisogni o uno di essi in particolare vengono solo frustrati e la carica vitale del bambino legata all’espressione di tali bisogni viene bloccata e deformata nel suo progredire. Ogni forte interferenza con il processo di crescita produrrà un problema caratteriale patologico.